mercoledì 10 aprile 2013

Le mie gambe


Mi chiedevo della dolcezza, e della pazienza, poi.

Assolutamente inevitabile scivolare sulle mie gambe, sul ricordo di quanta meticolosa puntualissima cura decennale io abbia loro dedicato a cristallizzarne la paventata perfezione: pelle marmorea, sode sodissime, con auspicato ansimo di piacere udibile in primis dal tacco a spillo che le reggevano, e tutto il resto appresso.

La dolcezza e la pazienza, poi. Oggi, proprio.

Perchè oggi non me ne frega nulla di quanto siano belle e ansimevoli le mie gambe.
Tutto quello che voglio - oggi - è che una sia la pazienza,  l'altra la dolcezza.


Oh, se mi porteranno lontano.
Oh, se saranno assai più belle [1].
Si, si! Io con queste gambe camminerò dritta puntata fino all'infinito.
- E Oltre.




"I frutti della pazienza e della dolcezza

I frutti precedenti dispongono l’anima a quelli della pazienza e della dolcezza o moderazione.
La nota caratteristica della virtù della pazienza è di moderare gli eccessi della tristezza, mentre la virtù della mitezza (o dolcezza) modera i bollori della collera, che si levano con impetuosità per respingere un male presente.
Queste due virtù combattono senza conseguire vittoria se non con sforzi di violenza e non senza dolore; ma la pazienza e la mitezza, frutti dello Spirito Santo, assoggettano i propri nemici senza lotta, o se devono combatterli, lo fanno senza difficoltà ma anzi con piacere.
La pazienza vede con gioia gli oggetti capaci di recare tristezza; e per questo i Martiri gioivano all’annuncio delle persecuzioni e alla vista dei supplizi. Con la pace profondamente radicata nel cuore, la mitezza non trova maggiore difficoltà a regolare le agitazioni della collera, l’anima conserva sempre lo stesso atteggiamento e non perde mai il proprio equilibrio. Tutto ciò è dovuto allo Spirito Santo che vi abita e ne domina tutte le facoltà, allontanandone ogni oggetto di tristezza o non permettendo che esercitino impressioni moleste. Il demonio stesso teme una simile anima, a cui non osa avvicinarsi."

DOTTRINA SPIRITUALE, Padre Louis Lallemant




[1] "La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia...."